Il Santuario del Santissimo Crocifisso

Il Santuario del Santissimo Crocifisso di Siculiana

Il Santuario del SS. Crocifisso nonché antica Matrice di Siculiana, è stata edificata dai Padri Carmelitani alla fine del XVI secolo, su concessione da parte del Barone Blasco Isfar e Corillas. Alla chiesa, già dedicata a San Leonardo e alla Madonna del Carmelo, fu molto tempo dopo annesso il Collegio di Maria (la Batia).

E' dedicato al Santissimo Crocifisso di Siculiana, molto venerato e celebrato con solennità ogni 3 maggio.

A cavallo tra '700 e '800 grazie alla donazione di Don Vincenzo Alfani (facoltoso notabile del posto e suocero del Barone Stefano Agnello di Cefalù) che donò 500.000 lire, e di tanti altri devoti, si poterono compiere grandi lavori di ampliamento e decorazione della Chiesa che si conclusero nel 1813 con la realizzazione del transetto, della cupola, dell'abside, della sagrestia e dell'oratorio.

Verso la meta' del 1800 anche il vescovo di Agrigento Mons. Domenico Maria Lo Jacono si impegnò per l'arricchimento della Chiesa del suo paese natale e il suo stemma in pietra e' ancora visibile in uno dei muri esterni dell'edificio. Importanti lavori di decorazione e di restauro furono eseguiti dagli arcipreti Minnella e Antona, e a seguire dagli arcipreti Cuva, G. Argento, Raso e Martorana.


All'interno della cappella del Battistero sono custoditi una preziosa vasca ebraica per le abluzioni del XV sec. d.C., oggi utilizzata come fonte battesimale, e otto bellissime formelle in pietra alabastrina ritraenti scene dell'Antico Testamento. La vasca riporta in rilievo gli stemmi reali spagnoli degli Aragona e dei Castiglia e un'epigrafe ebraica che recita:
"Nell'anno 1475: Samuele, figlio di Rabbi Yôna Sib'ôn. Riposi in Paradiso".
Si tratta di importantissimi reperti archeologici medioevali che testimoniano la presenza ebrea in Sicilia. Tutto questo lascerebbe pensare alla trascorsa esistenza a Siculiana di una sorta di piccola giudecca mai censita. Siculiana fu porto franco e quindi zona di asilo per gente, come gli Ebrei, che poteva praticare lucrose attività commerciali.

All'interno del Santuario tra i preziosismi decorativi di un tenue stile barocco si trovano numerose raffigurazioni pittoriche sia su tela che su intonaco. Raffaello Politi raffiguro' nella volta della navata la creazione di Adamo, la creazione di Eva e la Tentazione ad opera del serpente, copiando l'opera di Michelangelo della celebre Cappella Sistina.

La loggia sovrastante l'ingresso della navata accoglie un magnifico organo a canne del 1939 restaurato e perfettamente funzionante. La facciata esterna del santuario è incompleta, mancando del fastigio in stile con la parte inferiore.

testi di Tonino Casatuto, Paolo Fiorentino; foto e video di Paolo Indelicato