La tradizione del monte calvario, in Siculiana, risale alla prima metà del 1600, grazie al fecondo operato del missionario padre Luigi La Nuzza della Compagnia di Gesù. Gli stessi nostri confrati del SS. Crocifisso, "eretti" nella Chiesa Madre con Bolla del 1681, erano obbligati a visitare la Croce del monte Calvario tutte le sere del venerdì di Marzo, subito dopo la funzione da farsi nell'oratorio.
"All'ombra del castello baronale e nell'altopiano, volgarmente detto poggio di Mizio, fu eretto il nostro primitivo Calvario. Taluni dei nostri vecchi lo dissero eretto sull'altopiano che sovrasta il bevaio del Canale; però se croce vi fu in quel luogo, fu croce di Missione e non per il Calvario" Il Moscato trova conferma di questa località, che ospitò il primo Calvario, in un ruolo censuario della Parrocchia del 1823 al n. 56 f.37, ove, descrivendosi una chiusura vicino alle terre del SS. Sacramento, viene detto "...nella contrada Calvario Vecchio".
Agli inizi del 1700 il Calvario fu portato nella collinetta "a mezzogiorno" della sede attuale dove fu invece trapiantato nel 1835, in occasione della Missione dei Padri Liguorini. Quattordici cappellette della via Crucis (non più esistenti) contribuivano ad un certo decoro insieme alla cappella che si fece nella base della Croce. Nel 1840 un furioso vento abbattè la croce che fu nuovamente umpiantata dal capo mastro Saverio Vasile, ricompensato con tarì quattro mentre Domenico Barrafato, inteso "Gracioppo", suonò il tamburo ed ebbe tarì uno. Nel 1844 fu nuovamente distrutta e ricostruita da mastro Antonino Impiduglia e da Gaetano Sciortino inteso "Schillaci", utilizzandosi un'antenna di bastimento dello Scalo, per generosità della famiglia Agnello.
Nel 1859 fu di nuovo atterrata e la popolazione ne trasportò i pezzi nella chiesa del Rosario, ove fu restaurata; nell'impiantarsi venne demolita la sottostante cappella ormai pericolante, ma l'1 Febbraio 1883, alle ore 16, un forte uragano la spazzò ancora una volta e i pezzi, sotto la stessa furia del vento e della pioggia, furono subito portati nella chiesa di Maria SS. delle Grazie (la Grazia). Rifatta una nuova croce e benedetta il 18 Marzo, fu riportata sul monte Calvario ove l'1 Ottobre 1884 fu iniziata la costruzione di una nuova cappella con elegante inferriata; in quella nuova cappella si costumò far celebrare la S. Messa tutti i Venerdì di Marzo. Nel 1892 il vento tornò a distruggere la croce che venne ricostruita in Porto Empedocle nel 1895. Quest'ultima si dovette di proposito atterrare nel 1910, perchè pericolante. La robusta croce attuale in ferro venne, invece, costruita da Antonino Gagliano nel 1925 per offerta popolare. Nel 2003 la cappella è stata nuovamente abbattuta e ricostruita.
dal libro "Siculiana Racconta" di Paolo Fiorentino
Nel 1859 fu di nuovo atterrata e la popolazione ne trasportò i pezzi nella chiesa del Rosario, ove fu restaurata; nell'impiantarsi venne demolita la sottostante cappella ormai pericolante, ma l'1 Febbraio 1883, alle ore 16, un forte uragano la spazzò ancora una volta e i pezzi, sotto la stessa furia del vento e della pioggia, furono subito portati nella chiesa di Maria SS. delle Grazie (la Grazia). Rifatta una nuova croce e benedetta il 18 Marzo, fu riportata sul monte Calvario ove l'1 Ottobre 1884 fu iniziata la costruzione di una nuova cappella con elegante inferriata; in quella nuova cappella si costumò far celebrare la S. Messa tutti i Venerdì di Marzo. Nel 1892 il vento tornò a distruggere la croce che venne ricostruita in Porto Empedocle nel 1895. Quest'ultima si dovette di proposito atterrare nel 1910, perchè pericolante. La robusta croce attuale in ferro venne, invece, costruita da Antonino Gagliano nel 1925 per offerta popolare. Nel 2003 la cappella è stata nuovamente abbattuta e ricostruita.
dal libro "Siculiana Racconta" di Paolo Fiorentino