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Mamma li turchi!



Nonno Nino, è vissuto 98 anni e mezzo, conservando fino all’ultimo la sua lucidità e serenità. Aveva girato il mondo essendo stato prima in marina, poi emigrante in USA. Amava stare con noi bambini e ci raccontava dei suoi viaggi e delle sue avventure affascinandoci. Ma la storia che mi ha sempre intrigato di più non è una storia vissuta direttamente da lui, ma affonda le sue origini nella notte dei tempi e riguarda il capostipite della nostra famiglia.
Devo confessare che non ho mai trovato (né peraltro cercato) documenti che ne testimoniassero l’autenticità, ma il contesto storico-geografico in cui si sarebbe svolta la rende almeno verosimile.

E’ ambientata a Siculiana (Siculi Janua: porta del siculo), anzi a Siculiana Marina, piccolo centro di pescatori su cui incombe un inquietante costone di roccia nuda cosparsa da strani buchi, una via di mezzo tra grotte e tane … Pare che questo ridente nastro di spiaggia fosse stato uno dei posti preferiti per le scorrerie dei saraceni e che, al grido di “mamma li turchi” lanciato da chi vedeva avvicinarsi delle imbarcazioni sospette, tutti gli abitanti del borgo andassero a rifugiarsi proprio in quella specie di grotte. Ma spesso gli arabi riuscivano a rapire ugualmente ragazzi o ragazze del luogo ed a portarli via con sé…

Fin qui è storia o almeno tradizione consolidata… e qui s’innesta il racconto del nonno Nino: i suoi antenati erano pescatori e vivevano a Siculiana Marina, uno di loro era un bellissimo ragazzo con gli occhi azzurri ed i capelli d’oro (anche il nonno aveva questi colori).

Durante una scorreria, il capo dei saraceni ne restò colpito e decise di “regalarlo” a sua figlia, così il ragazzo fu caricato su una nave e di lui non si seppe più nulla… Dopo lunga e perigliosa traversata, costellata da scorribande lungo le coste mediterranee, arrivato infine nel suo fastoso accampamento, il capo dei saraceni chiamò la figlia e le fece il suo dono... Così iniziò l’avventura del giovane siculianese, che, in poco tempo, grazie alla sua simpatia e intelligenza, riuscì a conquistarsi il cuore della ragazza e la fiducia del capo: sposò la padroncina ed entrò attivamente nella vita di corte accumulando onori e ricchezze e tirando su una bellissima famiglia.

Gli anni passarono, ma il ricordo del suo borgo natio non lo lasciò mai… ed un giorno armò una delle sue imbarcazioni e partì in viaggio per rivedere i luoghi della sua giovinezza… non si sa se avesse portato con sé moglie e figli… ma il fatto che tra i suoi discendenti oltre ai pochi biondi ci siano anche tanti brunissimi, fa propendere per il si.

Fatto sta che, arrivato a Siculiana Marina, ci si era trovato così bene che non aveva più voluto separarsene. Vi mise su su casa, vi impiantò una fiorente industria di pesca e di salato e diede inizio ad una numerosa dinastia “....di cui faccio parte anch’io.” concludeva il nonno.

Angela Marino