La Settimana Santa e la Pasqua



Uno degli appuntamenti religiosi più sentiti dal paese di Siculiana, in cui si rievoca la Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo, è il rituale della Settimana Santa. A Siculiana le prime notizie sui riti di Crocifissione e Deposizione risalgono al 1600 per la presenza di un Calvario di cui non si conosce l'esatta ubicazione. Notizie più certe si hanno a partire dall'ultimo ventennio dell'Ottocento, quando l'arciprete di allora, Don Giovanni Moscato, fece realizzare una serie di oggetti per lo svolgimento dei riti del Triduo Sacro: la maestosa Croce del 1891, l'Urna sepolcrale in legno del 1877, le statue per le prediche delle Sette Parti del 1913, il Tabernacolo di Reposizione e la Vergine Addolorata del 1884.


La processione del giovedì santo, con l'Ecce Homo e l'Addolorata, e quella del venerdì, con il Redentore e l'Addolorata, si collocano nella prima metà del 1900, molto probabilmente a cavallo delle due guerre. L'odierno svolgimento del Triduo Sacro non ha subito grandi trasformazioni, a parte il proliferare delle giovani Confraternite. Infatti attualmente sono sei le Confraternite impegnate nella Settimana Santa.

Consorelle Maria Addolorata: dapprima l'Addolorata era portata a spalla da uomini, ma negli anni sessanta si prodigarono un gruppo di ragazze presenti in Chiesa. Da quell'anno fu istituita la Confraternita dell'Addolorata.

Confraternita Ecce Homo: assai antica è la confraternita dell'Ecce Homo, sicuramente coeva alla fondazione del primitivo Calvario, di incerta ubicazione.

Confraternita S. Giovanni, Confraternita Maria Maddalena, Confraternita S. Pietro, Confraternita S. Michele Arcangelo: confraternite istituite negli anni '90 sotto l'arcipretura di Don Giuseppe Argento.



La Settimana Santa si apre con la domenica delle palme nella quale si celebra l'ingresso di Gesù a Gerusalemme. Questo momento viene ricordato con una processione, che parte dalla settecentesca Chiesa di S. Antonino fino alla Chiesa Madre, in cui i fedeli con in mano grandi foglie di palme intrecciate e rami di ulivo accolgono simbolicamente Gesù.

Il giovedì santo è il giorno in cui la Chiesa, ricordando l'Ultima Cena di Gesù, celebra l'istituzione dell'Eucaristia e si rievoca la lavanda dei piedi per rinnovare la memoria di quell'atto di umiltà con cui Gesù li lavò ai suoi Apostoli. Nella nostra comunità questi momenti vengono rivissuti con "la lavanda dei piedi", nella quale il sacerdote lava i piedi ai fidanzati che hanno concluso il corso prematrimoniale. Subito dopo Gesù Eucaristia viene riposto nel Tabernacolo nell'altare laterale ornato da fiori, piante e vasi con semi di grano germogliati al buio chiamati "lavureddu". In tarda serata prende avvio la processione dell'Ecce Homo e dell'Addolorata, con la partecipazione delle rispettive Confraternite. Questa processione rappresenta un momento di grande emozione e raccoglimento, nella quale l'Addolorata va alla ricerca del figlio carcerato, ricerca che si conclude con il toccante incontro in piazza Piano.



La passione di Gesù culmina nel venerdì santo, che esprime l'insieme degli avvenimenti dolorosi che lo colpirono fino alla morte in croce. Nella mattinata di questo giorno ha inizio la Via Crucis per le vie del paese, con il simulacro del Redentore, che ripercorre gli ultimi eventi della vita terrena di Gesù. Alle ore dodici, in piazzetta Marino, si svolge il tradizionale incontro tra Madre e Figlio. Da tale piazzetta prende avvio la processione verso il Calvario con Gesù Redentore seguito dall'Addolorata, Maria Maddalena e da S. Giovanni.

La sera rappresenta un momento di grande raccoglimento e suggestione: il Cristo viene sceso dalla croce e, accompagnato dai lamenti, dalla banda musicale e dalle consorelle che intonano il tradizionale canto "Ah, si versate lacrime", viene deposto nell'ottocentesca Urna in legno riccamente decorata. L'Urna viene portata in processione per le vie del paese fino a giungere in Chiesa dove avviene il rito della Sepoltura. E' questo un momento di grande commozione: il Cristo viene riposto nel Sepolcro allestito nell'abside della Chiesa.


Nel giorno di domenica Siculiana è in festa. La tristezza dei giorni precedenti lascia spazio alla gioia per la Resurrezione di Gesù Cristo. Nel pomeriggio le confraternite si riuniscono in Piazza Marino, San Michele Arcangelo viene portato in corso avanti e indietro lungo la via Gugliemo Marconi per annunciare a Maria che Gesù è risorto. Nastri colorati, colombe, musica e campane in festa rallegrano l'incontro tra Gesù Risorto e Maria Addolorata che si libera dal lutto nero e sfoggia il manto celeste.

testi di Antonella Navarra e Lorenza Guadagnano, foto Salvatore Domenico Schembri